Un anello, metafora di difesa e di riscatto, racconta la storia di Angelica, avvenente principessa del Catai, protagonista dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in continua fuga dai suoi irruenti ammiratori, diventa simbolo di quel desiderio “amoroso” diretto non tanto alla donna quanto alla sua immagine. Il suo anello, nel poema riassume la potenza di questa figura femminile, nella sua ultima apparizione infatti, Angelica fugge da Orlando, impazzito per l’amore perduto e si salva grazie all’anello che la rende invisibile:
“De l’annel c’ha nel dito si ramenta
che può salvarla, e se lo getta in bocca:
e l’annel, che non perde il suo costume,
la fa sparir come ad un soffio il lume.”
Ludovico Ariosto – Orlando Furioso
L’anello di ANGELICAeLEALTRE, riporta un’incisione con i versi dell’Ariosto (“De l’annel c’ha nel dito si rammenta che può salvarla”) come una formula magica e catartica: amuleto prezioso e salvifico, diventa emblema di solidarietà femminile, per ricordare alle donne che è possibile abbattere gli stereotipi, creando un’energia comune, attraverso l’unione di idee e la complicità d’intenti verso tutti quei traguardi culturali e sociali che è difficile ancora oggi raggiungere.